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I VOLONTARI DEL CARCERE CHIEDONO DI ESSERE ASCOLTATI SULLE NUOVE LEGGI

 

 

Il Coordinamento Enti e Associazioni di Volontariato Penitenziario - SEAC ha inviato una lettera alle Commissioni Giustizia di Camera e Senato per chiedere audizione ed esporre le proprie tesi sulle proposte di legge attualmente all'esame del Parlamento sulle questioni dell'esecuzione penale.

 

 

 

 

All'attenzione di:

Federico Palomba, Vice Presidente Commissione Giustizia Camera dei Deputati

Luigi Li Gotti, componente Commissione Giustizia Senato

 

Il SEAC (Coordinamento Enti e Associazioni di Volontariato Penitenziario) desidera porre all’attenzione della vostra Commissione il nuovo progetto di restrizione radicale della Legge Gozzini. dell’86, nata  da un lungo percorso di attuazione della Costituzione che aveva cambiato la concezione della pena. Queste proposte significano dimenticare la Costituzione e ritornare a concetti della pena che hanno prodotto risultati assai superiori in termini di recidiva rispetto alle leggi che hanno puntato sulla riabilitazione tramite le misure alternative alla detenzione.

Togliere la   liberazione anticipata, ridurre le pene ammissibili alle altre misure alternative, come l’affidamento e la detenzione domiciliare, farà in brevissimo tempo esplodere una situazione carceraria ormai al collasso, già in presenza delle attuali norme in atto.

L’integrazione con il territorio, l’individualizzazione del progetto riabilitativo, la messa in rete delle risorse, la centralità posta sulla restituzione della responsabilità ai soggetti in merito al proprio percorso sono da sempre elementi costitutivi di questi leggi che hanno contribuito in modo sostanziale a far si che l’esecuzione penale esterna determini meno recidive rispetto le carcerazioni . Sono state  pubblicate ben sei ricerche del Ministero della Giustizia e del DAP che smentiscono che il carcere sia la soluzione migliore: la recidiva di chi è stato detenuto avviene sette volte su dieci. Ben diverse sono invece le percentuali (2 su 10) di persone che hanno usufruito delle misure alternative.

Non è difficile immaginare la situazione esplosiva che in brevissimo tempo si verrebbe a creare negli istituti penitenziari, sia per la popolazione ristretta che per tutti gli operatori carcerari.

Alla luce di questa preoccupante situazione si chiede, pertanto, un’audizione presso le vostre Commissioni delle Associazioni di Volontariato della giustizia, da sempre impegnate in questo settore, per esporre le ragioni e l’esperienza di chi, da tanti anni, cammina al fianco della popolazione detenuta  e considera che ciò che si è dichiarato voler fare si rivelerà un boomerang per tutti, soprattutto per le politiche della sicurezza.

Auspicando il vostro sollecito  interessamento e riscontro,

distinti saluti

Elisabetta Laganà, Presidente SEAC

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