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APPELLO: BASTA CON IL CRIMINE DELL'INDIFFERENZA

Dopo le troppe vittime del freddo e della solitudine parte da Milano un appello per chiedere attenzioni e politiche sociali per i più deboli. È questa la denuncia e la preoccupazione che si è tradotta nell’appello dal titolo “Basta con l’indifferenza”, che in due giorni ha raccolto oltre cento adesioni. Nell’appello – da cui è nato anche il gruppo “No Indifferenza” su Facebook - si sostiene che «complice la profonda crisi globale che mette a rischio masse crescenti di lavoratori e di famiglie, la condizione di povertà, anche estrema, non è più realtà lontana e impensabile, che riguarda solo “gli altri”, qualche sfortunato. È un evento traumatico nel quale molti possono precipitare anche semplicemente a causa della perdita del lavoro o della casa, per la rottura del nucleo famigliare o per un’improvvisa malattia».

L’ultima vittima si chiamava Florentina. L’hanno trovata mercoledì nella periferia milanese. Uccisa dal freddo e dagli stenti, hanno detto i giornali. Uccisa dall’indifferenza e dalla carenza di politiche sociali, dalla mancanza di una vera cultura dell’accoglienza, dicono invece i promotori di un appello che è stato lanciato due giorni fa a Milano, ma che sta raccogliendo consensi anche a livello nazionale. E uccisa anche dalla paura, dell’invisibilità cui sono costretti i più deboli. Florentina poco prima di morire si era sentita male, ma aveva rifiutato l’assistenza del 118. Era rumena, e come molti immigrati è costretta a nascondersi. Vittime di pregiudizi e di campagne di criminalizzazione degli immigrati, prima che del gelo invernale.
Gino aveva invece 86 anni. È morto in solitudine nel suo alloggio, lo hanno ritrovato solo dopo 15 giorni dal decesso.
Sono solo le ultime due morti accadute nella città di Milano.
Tante altre simili sono accadute (otto i morti per freddo solo nella città di Milano nelle ultime settimane). Altre ancora succederanno. Non per destino, ma per carenza di sostegni e di alternative, per insufficienza delle risposte e anche perché, è scritto nell’appello, spesso «le strutture di accoglienza sono ad “alta soglia”, soggette a regole e imposizioni spesso eccessive, mentre le strutture pubbliche debbono essere al servizio dei loro utenti, non viceversa».
Dunque, si legge ancora nel testo pubblicato integralmente sul sito www.dirittiglobali.it, «Guardare ai morti di freddo, alla solitudine degli anziani, alle preoccupazioni economiche di molte famiglie non solo con compassione ma anche con indignazione per le responsabilità e le insufficienze non è sufficiente».
Secondo i promotori dell’appello «Occorre mobilitarsi per dire che queste morti erano evitabili, così come lo sono le prossime. Occorre mobilitarsi per costruire risposte vere, immediate e concrete ai bisogni dei più deboli. Bisogni che richiedono politiche sociali adeguate e sufficienti. Occorre mobilitarsi per dire che la questione delle povertà, le scelte legislative sull’immigrazione, la mancanza di serie politiche abitative e di edilizia sociale, il progressivo venir meno del welfare, la privatizzazione di servizi sociali così come le risposte insufficienti che vengono date ai disoccupati e ai lavoratori precari e in mobilità sono capitoli di uno stesso discorso».
«Non si tratta solo di dare risposte di emergenza alle urgenze. Si tratta di fornire le risposte giuste e le più efficaci. Ad esempio, installare costosi tendoni per i senza dimora non risolve alcun problema», conclude l’appello.
I primi firmatari, che invitano tutti ad aderire inviando una mail all’indirizzo no indifferenza@dirittiglobali.it, terranno già nei prossimi giorni una conferenza stampa a Milano, dove verrà reso pubblico il promo elenco delle adesioni, dove saranno avanzate alcune proposte concrete e dove verrà annunciata una mobilitazione  che si terrà a breve nel capoluogo lombardo.

Tra i primi firmatari vi sono:
Dori Ghezzi, Dario Fo, Franca Rame, Moni Ovadia, Renato Sarti, Eugenio Finardi, Lella Costa, Paolo Cagna Ninchi, Dijana Pavlovic, Sergio Cusani, Sergio Segio.

Hanno aderito anche esponenti di associazioni nazionali, tra cui:
Patrizio Gonnella (presidente nazionale Antigone), Ciro Pesacane (presidente nazionale Forum ambientalista), Maurizio Gubbiotti (Coordinatore Segreteria Nazionale Legambiente), Livio Ferrari (direttore Centro Francescano di Ascolto).

Rappresentanti di sindacati e associazioni milanesi, tra cui:
Flavio Mongelli (presidente ARCI Lombardia), Emanuele Patti (presidente ARCI Milano), Sergio Silvotti (Segretario Forum del Terzo Settore - Lombardia), Gilberto Mangone (Segretario Cisl Milano), Fondazione De Andrè, Elena Valdini.

Esponenti politici locali, tra cui:
Franco Mirabelli (Consigliere regionale PD Lombardia), Alfio Nicotra (segretario regionale PRC Lombardia), Piero Maestri (Consigliere Provinciale di Milano Sinistra Critica), Luciano Muhlbauer (Consigliere regionale della Lombardia, PRC).

Numerose le adesioni di singoli cittadini.

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