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CARCERE CHE SCOPPIA: I DETENUTI DORMONO PER TERRA

Tamponata un’emergenza se ne presenta un’altra. Le parole di Livio Ferrari confermano l'allarme per lo stato di sovraffollamento ai limiti della decenza della Casa Circondariale di via Verdi a Rovigo: «Sono stati portati materassi da Padova per compensare le carenze del magazzino, ma il direttore del carcere ha dato l’autorizzazione a metterli per terra e far dormire i detenuti lì, se serve, perché non sempre ci sono le brande».

L’appello lo aveva lanciato la scorsa settimana dalle colonne del "Gazzettino" da Tomaso Narsilio, vice sovrintendente e segretario provinciale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, ora lo raccoglie, lo conferma e lo amplia il garante dei diritti dei detenuti nel comune di Rovigo, Ferrari appunto.
«Do tutta la mia solidarietà ai detenuti che ci vivono e al personale che opera in una situazione del genere, lesiva dei diritti umani - prosegue Ferrari - la sezione maschile del carcere di Rovigo ha una disponibilità di 32 posti, una tollerabilità di 45, e in questi giorni ospita cento detenuti uomini su 134 complessivi. Le donne sono al limite della tollerabilità, che è appunto a quota 34. La situazione di sovraffollamento purtroppo è una piaga comune. In Emilia Romagna, dati aggiornati al 25 marzo, era del 187%, in Veneto del 159%, in Lombardia del 152% e a livello nazionale del 141%. Purtroppo subiamo l’incapacità del Governo di fare scelte precise rispetto ai problemi penali».
Ferrari conferma le accuse del sindacato sulle conseguenze nefaste per le case circondariali della legge Bossi-Fini sull’immigrazione clandestina. «Fa incarcerare mediamente 11 mila persone l’anno che non hanno commesso reati, ma sono semplicemente irregolari. O si fornisce agli stranieri la possibilità di integrarsi, oppure li si riporta in patria, ma non ha nessun senso tenerli nelle carcere e criminalizzarli». L’altra grossa fetta di detenuti presenti riguarda la questione della tossicodipendenza. «Sono le persone incarcerate dalla legge Fini-Giovanardi, tutte per la maggior parte con problemi sociali, che andrebbero seguite in altro modo - spiega Ferrari - se pensiamo che il 35% dei detenuti è tossicodipendente e il 40% è straniero, in tutto il 75% di carcerati in Italia. Se il Governo prendesse una decisione su questi due problemi, di colpo le carceri si svuoterebbero. Non avremmo più bisogno di costruirne di nuove per combattere il sovraffollamento, ma addirittura di chiudere qualcuna di quelle vecchie, diventate assolutamente inumane e inutili».

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