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STORIE AI CONFINI DELL'ESCLUSIONE SOCIALE

E' in libreria il volume "Frontiere nascoste. Storie ai confini dell’esclusione sociale" di Daniela de Robert, edito dalla Bollati Boringhieri, € 15,00 - pagg. 144 - anno 2009, un poetico e drammatico racconto delle storie degli altri, che teniamo separati da barriere spesso invisibili.

Quando si pensa alla frontiera, di solito ci si immagina un territorio diviso, separato. Si pensa ai check point, alle dogane, alle bandiere che cambiano colore, alle linee tratteggiate sulle cartine nei libri di scuola e sugli atlanti, ai passaporti, ai muri che hanno diviso Berlino ieri e la Cisgiordania oggi. Qualche volta la linea di confine non è segnata e a marcare la divisione del territorio c’è solamente la convenzione, come accadeva nelle strade di Belfast rigidamente attribuite ai cattolici e ai protestanti. Non sapere non era consigliabile. Sbagliare marciapiede poteva significare morire. Negli ultimi anni molte frontiere sono state abbattute, ma a guardarci intorno con attenzione, di frontiere possiamo scorgerne tante. Non di quelle tradizionali, non confini duri segnati dal cemento o dal filo spinato. Altre frontiere dividono il mondo, strappano comunità umane, separano uomini e donne, violentano i diritti e la libertà. Alcune sono più evidenti di altre. Alcune sono ufficiali. Altre semplicemente esistono. Possono essere di carta, come il permesso di soggiorno, oppure fatte di parole che marcano la distanza come i nomi arabi dei figli degli immigrati, ma può essere anche il nostro corpo: il colore della pelle, la forma degli occhi, l’essere femmina possono diventare frontiere invalicabili. Le osserviamo da lontano, come se fossero altro da noi, come se le divisioni e le lacerazioni da esse provocate non potessero mai colpirci. Daniela de Robert, che nel suo precedente libro, aveva raccontato magnificamente storie dal carcere, ora raccoglie e dà voce a mille storie di esclusione che spesso non si vedono. Storie ai confini dell’esclusione sociale.

Daniela de Robert lavora come giornalista alla redazione esteri del TG2. Da sempre attenta alle questioni sociali, ha realizzato servizi sulle problematiche del disagio, della povertà, dei minori, dei paesi poveri, del mercato degli esseri umani, dello sfruttamento sessuale, degli istituti di pena. Da oltre vent’anni opera come volontaria nel carcere romano di Rebibbia. Per le nostre edizioni ha pubblicato Sembrano proprio come noi. Frammenti di vita prigioniera (2006).
dderobert@tiscali.it

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