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GIORNATA PER LA LEGALITA' DELLA PENA

Sabato 28 novembre si terrà a Napoli la "Giornata per la legalità della pena - sensibilizzare le coscienze verso la vera prevenzione", una mobilitazione generale in difesa dei principi costituzionali e per il rispetto di quanto stabilito nell'Ordinamento e nel Regolamento penitenziario, organizzata dall'associazione "Il carcere possibile onlus" e dalla Camera Penale di Napoli.


 

 

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha, recentemente, stigmatizzato i trattamenti disumani e degradanti a cui sono sottoposti i detenuti in Italia, mentre i dati relativi al sistema penitenziario diventano, giorno dopo giorno, sempre più allarmanti:

 

Dinanzi a questa allarmante situazione il Governo ha annunciato provvedimenti irrealizzabili e comunque inutili a modificare , a breve termine, la permanente illegalità in cui versano la maggior parte degli Istituti di Pena in Italia. In senso del tutto contrario, prendendo spunto da isolati fatti di cronaca, il Legislatore ha, invece, aumentato le pene per reati dove già ampia era la forbice sanzionatoria.

 

Il “Piano Straordinario del Governo” per affrontare il sovraffollamento, che prevede la costruzione di nuove strutture e di nuovi padiglioni nelle aree verdi degli Istituti già esistenti, manifesta, ancora una volta, la mancanza di una volontà politica ad affrontare con serietà i problemi legati alla detenzione, in quanto è stato già chiarito che non vi sono i fondi per applicare il “piano” e che una parte dovrebbe essere finanziata con la Cassa delle Ammende, la cui finalità è invece investire in progetti educativi.

Vi sono già 5.000 posti disponibili per accogliere detenuti, che non possono essere utilizzati per mancanza di risorse economiche per il personale e quanto necessario per aprire le strutture.

Nuove carceri vanno costruite, al fine di eliminare alcune di quelle esistenti, oggi fatiscenti e non recuperabili. Mentre l’iniziativa è del tutto insufficiente per affrontare il problema del sovraffollamento, in quanto per l’incremento progressivo e costante della popolazione detenuta, si dovrebbe continuare a costruire nuove carceri all’infinito;

 

Le soluzioni vanno, invece, individuate nel:

 

Le statistiche hanno costantemente dimostrato che il detenuto che sconta la pena con una misura alternativa ha un tasso di recidiva bassissimo, mentre chi sconta la pena in carcere torna a delinquere, con una percentuale del 70%. Occorre convincere l’opinione pubblica che con le pene alternative si abbattono i costi della detenzione, si riduce la possibilità che il detenuto commetta nuovi reati, con aumento della sicurezza sociale. Si sconfigge il deleterio “ozio del detenuto”, che invece potrebbe essere avviato a lavori socialmente utili con diretto vantaggio per l’intera comunità.

Alessandro Margara, storico Magistrato di Sorveglianza ed alcuni anni fa Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria sosteneva “Senza misure alternative recidiva ed insicurezza aumentano”.

 

Il 60% dei detenuti sono in attesa di giudizio. Il ricorso sempre più ricorrente alla misura cautelare in carcere e la durata dei processi produce questo dato abnorme con “presunti innocenti” che scontano pene disumane. Occorre, mantenendo le garanzie del “giusto processo”, ridurre i tempi di celebrazione dei processi e non ritenere che la misura cautelare sia la vera pena da scontare.

 

Nonostante l’emergenza, la politica del Governo va sempre di più verso una maggiore carcerazione, con una riduzione proporzionale della discrezionalità del Magistrato. Molte ipotesi di reato vengono inutilmente aggravate per facili consensi e sull’onda di fatti di cronaca che hanno allarmato l’opinione pubblica. Alcune fattispecie vanno poi depenalizzate, perché troverebbero nella sanzione amministrativa un corretto deterrente.

 

 

VI CHIEDIAMO DI ADERIRE ALL’INIZIATIVA E CONTRIBUIRE ALLA SUA REALIZZAZIONE.

Le adesioni ed i contributi organizzativi potranno essere inviati a info@ilcarcerepossibileonlus.it.

 

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