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Centro Francescano di Ascolto

                                                                                 

 

                                  

 

21^ Assemblea “Al Centro dell’anno che verrà”

 

 

L’inizio di ogni nuovo anno ci porta a riflettere sullo stato delle cose, sugli errori e le criticità, sui problemi e le difficoltà, ma anche sulle risorse e le cose positive, su quanto possiamo fare per contribuire ad una vita che doni dignità a chi ne viene privato da una organizzazione sociale che penalizza i più fragili e leggi che discriminano chi non si adegua al pensiero di chi comanda.

Ecco che la nostra assemblea diventa, in questo momento storico di conflitti e contrapposizioni, una occasione di confronto e dialogo, rivolta non solo ai volontari ma anche ai familiari degli stessi, ai terziari francescani che condividono nella preghiera e nell’ideale il nostro impegno, a tutti coloro che hanno percorso un pezzo di questo cammino e, che, confidiamo, ancora ci siano vicini con l’affetto e il ricordo, e anche a chi vuole soprattutto conoscere e comprendere.

 

Il programma di questa 21^ Assemblea prevede:

 

- la riflessione sul “Centro dell’anno che verrà”, che vuole essere soprattutto guardarci dentro, ripartire dalle nostre radici e dall’esempio che da luce di Francesco di Assisi;

 

- la testimonianza di Mauro Cavicchioli, presidente della Cooperativa IL Pungiglione di Mulazzo (Massa Carrara), per una vita spesa nell’accoglienza tra cadute e speranze;

 

- l’esperienza di don Tonio Dell’Olio, attualmente responsabile del settore internazione di Libera, che ha alle spalle un lungo percorso che va da collaboratore di don Tonino Bello, a cappellano del carcere di Trani, a Coordinatore nazionale di Pax Christi, e all’inizio di questo nuovo anno ci dice: 365 giorni nuovi nuovi. Tutti da vivere. Tutti da sperare. Forse anche da sbagliare. Ma intanto nuovi. Come pagine bianche da scrivere avendo preso nota dei passi falsi e dell'esperienza in fondo alla bisaccia. L'anno nuovo è sempre una scommessa. È il tempo della responsabilità. Lascia che altri consultino le stelle. Tu guarda piuttosto per terra, dove metti i piedi. Un tempo imprevedibile, certo, ma almeno ricco del profumo delle ripartenze. Per dire basta alle cattive abitudini e alle scelte sbagliate. Per non lasciare inaridire la tua voglia di fare. Perché ti attende, il nuovo anno, ed è un abbraccio nel quale tuffarsi con la gioia di un incontro atteso alla stazione, all'alba del nuovo. Poi la strada. E ce la faremo solo insieme. Con te che piangi delusa dal tradimento di un progetto di vita e con te che le sbarre ancora non si spalancano. Con chi è costretto a guardare sempre il soffitto perché crocifisso nel letto da una brutta malattia e da chi non brinderà perché da soli mai. Con chi guarda quella sedia che quest'anno è vuota e con chi anche stanotte dormirà sotto i portici. Per tutti comincia un tempo nuovo. E ce la faremo solo insieme”.

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