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COMITATO VENETO STOP OPG

Si terrà a Padova, presso la sala Anziani di Palazzo Moroni alle ore 20:30 di lunedì 28 maggio, la presentazione del Comitato Veneto Stopopg, che si batte per la chiusura degli ospedale psichiatrici giudiziari.

 

A questa iniziativa pubblica è stata invitata anche la Regione Veneto. Il Comitato, che si batte per la chiusura degli ospedali psichiatri giudiziari, ha già’ avuto un primo incontro e confronto con i funzionari regionali delegati dall' Assessore alla Sanità Luca Coletto. In questa occasione è stato comunicato che la Regione monitora ormai da qualche anno, in collaborazione con i Dipartimenti di salute mentale, la situazione degli internati provenienti dalla nostra regione. (i dati più aggiornati attestano che attualmente sarebbero 64 uomini e 7 donne ). Secondo questo monitoraggio, gli internati provenienti dal Veneto sarebbero tutti già in carico ai servizi, ma soltanto per alcune di essi vi sarebbe l’attivazione di progetti personalizzati di cura e riabilitazione in grado di consentirne le dimissioni allo scadere (spesso già avvenuto) della misura di sicurezza. La maggior parte di loro invece, sarebbe stata giudicata dagli stessi Servizi di competenza non dimissibile per ragioni che vanno da pregressi fallimenti di dimissioni già attuate, diagnosi e disabilita multiple, cronicità grave etc. C'è notizia della realizzazione a breve, come previsto dal dpcm del 2008, di una “struttura intermedia di accoglienza per l’inserimento dei pazienti psichiatrici attualmente internati in opg e “dimissibili” a valenza sperimentale, che avrà sede nel veronese (ULSS 21) e dovrebbe essere la prima delle due previste entro il prossimo anno. Ma la notizia più preoccupante è che, con la costituzione di una commissione regionale per lo studio delle modalità di attuazione della legge 9/2012, si stia già progettando una struttura ad alta sorveglianza a Venezia - Giudecca che dovrebbe prevedere due sezioni da 20 posti letto ciascuna. Come Comitato stopopg, Veneto c'è forte preoccupazione per questa decisione perché, in questa fase di passaggio, si ritiene che la Regione possa e debba impegnarsi innanzitutto per privilegiare la presa in carico degli internati da parte dei Dipartimenti di Salute Mentale così’ da permettere l’effettiva costruzione di percorsi alternativi agli OPG. Si teme infatti che le nuove strutture previste dalla legge 9, (a sostituzione degli attuali 6 Opg presenti sul territorio nazionale e che l’ultima bozza di decreto prevede tra l’altro che possano essere realizzate e gestite anche dal privato sociale e imprenditoriale) riproducano e moltiplichino in miniatura quegli stessi manicomi giudiziari che la nuova legge dichiara inaccettabili e indegni di uno stato civile, continuando ad avvallare le equazioni sofferenza mentale/ pericolosità e cura/custodia di cui, da oltre trent’anni, la legge 180 ha scardinato perché totalmente infondate sul piano scientifico. Il comitato StopOPG che a livello nazionale continua la propria battaglia per cambiare la legge sull’imputabilità del “folle reo” e la chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici giuduziari, si adopererà perche la Regione Veneto solleciti i servizi di salute mentale a rivedere il verdetto di “indimissibilità”, mettendo a punto progetti territoriali e di rete che possano restituire il pieno diritto di cittadinanza e la revoca dei cosiddetti “ergastoli bianchi” a cui troppo spesso queste persone, autrici per di più di reati minori, finiscono per essere condannati. Il comitato stopopg Veneto invita tutti i cittadini e le associazioni che si battono per la tutela dei diritti, ad appoggiare questa battaglia di civiltà e a farsene partecipi aderendo al comitato e all’iniziativa del 28 Maggio .

Per informazioni ulteriori cfr. www.stopopg.it- Comitato veneto stopopg.

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