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CARCERE: LUOGO DI DEGRADO

In un'intervista rilasciata al quotidiano "La Voce di Rovigo" Livio Ferrari, in qualità di Garante delle persone private della libertà del Comune di Rovigo, fa il punto sulla situazione delle carceri in Italia e nella Casa Circondariale di Rovigo.

  

In via Verdi com’è la situazione?

“Anche nella nostra città non si può sottacere a quanto avviene nella Casa Circondariale dove detenuti e personale devono vivere in un luogo di degrado fisico e morale, che incide sullo stato degli uni e degli altri. In ogni caso non sarà il passaggio in un nuovo istituto a migliorare di tanto la situazione, in quanto pur se gli ambienti saranno meno umidi e più nuovi la quotidianità sarà incentrata sugli stessi ritmi e medesimi rapporti. Insomma anche se il luogo cambia, non si modificano le regole e leggi che lo supportano, questo aspetto è di fondamentale importanza e deve essere chiaro.

 

Ci sarà l’indulto per diminuire il numero di detenuti?

L’attuale attesa di un atto di clemenza da parte del Parlamento, che alimenta speranze quotidiane nelle persone recluse, ha scarsissime probabilità di diventare realtà, per il fatto che l’attuale ministro della giustizia ha detto senza mezzi termini di non essere d’accordo per un tipo di misura del genere, oltre al fatto che sarebbe un miracolo che i partiti si prendessero la responsabilità di tale gesto a pochi mesi dalle elezioni politiche. E’ ben noto come non paghi elettoralmente l’attenzione nei confronti della popolazione detenuta, perchè la maggior parte della gente nel nostro Paese è ancora figlia di una cultura vendicativa, che non guarda con lucidità agli atti criminosi, nelle responsabilità personali e sociali, ma sembra voler demonizzare il male attraverso la punizione: più stai in galera e maggiore è l’idea di giustizia che se ne ricava!

 

Qual’è la legislatura più avanti in questo senso?

Dovremmo prendere esempio dalla Norvegia, che anche dopo episodi di una enorme drammaticità (pensiamo alle 77 persone uccise sull’isola di Utoya) e ad un’opinione pubblica che chiedeva la gogna, i giudici del tribunale di Oslo hanno voluto capire e trovare una motivazione plausibile ad un gesto del genere, condannando l’assassino a 21 anni di carcere, con possibilità di reiterazione se ritenuto pericoloso. Comprensione e non vendetta.

 

Infine, i numeri delle carceri italiane oggi quali sono?

I dati del Dap aggiornati al 30 settembre ci parlano 66.568 detenuti presenti nei 206 istituti penitenziari italiani per una capienza regolamentare di 45.849 persone.

Di questi 23.838 sono stranieri (36%) e 2.801 le donne, 38.388 sono le persone che hanno avuto una condanna definitiva, 13.487 sono in attesa di primo giudizio, 38.388 sono le persone che hanno avuto una condanna definitiva, mentre 13.487 sono in attesa di primo giudizio, 7.220 gli appellanti e 4.494 i ricorrenti, mentre 1.579 si trovano in una situazione mista.

Tra le regioni con il maggior numero di detenuti spicca la Lombardia (9.402) seguita dalla Campania (8.072), la Sicilia (7.291 e il Lazio (7.171). Anche per quanto riguarda la presenza di stranieri in carcere la Lombardia è al primo posto (4.120) con una media che supera quella nazionale, seguita dal Lazio (2.890) , la Toscana (2.271) e l'Emilia Romagna (1754). Per quanto riguarda le nazionalità dei detenuti stranieri, la maggior parte sono originari del Marocco (4.633), seguono i romeni (3.647), i tunisini ( 3.037) e gli albanesi (2.839).

 

E a Rovigo?

All’1 ottobre nella Casa Circondariale c’erano 100 detenuti, 82 al maschile e 18 al femminile, di cui italiani 34 uomini e 12 donne, stranieri 47 uomini e 7 donne, in attesa di giudizio 30, appellanti 13, ricorrenti 6, definitivi 51.

Per rialzare i riflettori su questo mondo di diritti negati abbiamo organizzato, assieme all’Archivio di Stato, un paio di incontri: il primo giovedì 11 ottobre alle ore 20:45 che ha per tema: “Il delitto della pena”, Pena di morte ed ergastolo, vittime del reato e del carcere con la presenza dei curatori del volume omonimo Franco Corleone e Andrea Pugiotto; giovedì 25 ottobre alle ore 20:45 con “Il male minore” sulla devianza giovanile e la presenza di don Gino Rigoldi, cappellano del Beccaria di Milano; entrambi si terranno in via Sichirollo 11 a Rovigo.

 

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