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CONOSCERE PER COMPRENDERE

 

Riparte "Prospettiva Esse" con il numero 1/2 del 2013 (primavera/estate), il periodico delle persone detenute nelle sezioni maschile e femminile della Casa Circondariale di Rovigo ritorna dopo un paio d'anni di pausa on line.

 

Si riparte, finalmente! Due anni in stand by a causa di problemi burocratici ed economici ma, alla fine, siamo ancora qui a far uscire i pensieri e le idee di chi "non ha voce". Dalla fine del 1996 la esse di "speranza" vuole continuare nel suo ruolo di testimone del proprio stato per far riflettere, per farne cogliere il dramma e le contraddizioni, far parlare insomma le esistenze carcerate, intente nel desiderio di riscatto a fronte di una ritrovata coscienza della realtà, nei suoi aspetti di legalità e giustizia. Un desiderio grande di abbraccio con chi sta nella città libera, dalle persone più cari agli amici. La voglia anche di arrivare fino a chi troppo spesso si erge a giudice dei comportamenti devianti solo attraverso quanto riportato dagli organi di informazione. Per far comprendere a questi che ogni persona è una storia e un mondo diverso, e molto di quel che viene raccontato nei fatti di cronaca nera non rappresenta nulla di quanto ha alimentato quei gesti, del dolore ed emarginazione che si sono consumate prima, e della corresponsabilità che molti soggetti liberi hanno rispetto alle azioni e alle mani che poi si armano. Questo sarà l'ultimo numero contenente i contributi delle donne recluse, in quanto dall'aprile scorso è stata chiusa la sezione femminile. La doppia appartenenza e voce di questa testata è rimasta sino ad oggi una particolarità unica nel panorama dei giornali del carcere che perdiamo e di cui un po' ci sentiamo orfani... La ripartenza si colloca proprio nel momento del passaggio di consegne alla direzione della Casa Circondariale da parte di Ottavio Casarano che va a dirigere l'istituto di Trieste e Antonella Forgione che arriva da Padova, un augurio di buon lavoro ad entrambi da parte della redazione. Conoscenza, questo è il termine che più si addice a "Prospettiva Esse", far sì che attraverso il racconto dei protagonisti in negativo si possa conoscere e cogliere conseguentemente il senso di una parte delle esistenze che popolano le carceri italiane. E, attraverso questa conoscenza, produrre percorsi di riappacificazione e riabbraccio, che sono elementi imprescindibili per una società che non esclude, sa comprendere e perdona!

 

 

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