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ABOLIRE IL CARCERE?

Il titolo, provocatorio, dell’incontro dibattito che si terrà a Padova il 26 novembre 2015 vuol richiamare l’attenzione non tanto sulla condizione della vita carceraria, quanto sulla ricerca di misure alternative alla detenzione, che consentano al condannato un percorso di revisione della colpa e di riparazione del danno diverso dalla detenzione, qualora sussistano misure alternative alla reclusione in grado di eliminare i fattori di  pubblica pericolosità del soggetto. È questo un capitolo dell’esecuzione penale avviatosi  di recente con la creazione dell’istituto di “messa alla prova”, ma che potrebbe estendersi anche a reati più gravi, prevedendo sanzioni non detentive, specie quelle di carattere pecuniario, spesso ben più scoraggianti della carcerazione.

 

 

 

 

È risaputo che il carcere oggi non funziona come deterrente dal compiere reati, e lo prova l’alta percentuale di recidiva: ha dunque soltanto una funzione punitiva? Ridisegnare il carcere significa ridisegnare la pena in un quadro spazio temporale dove anche la riduzione della libertà sia rispettosa dell’uomo, e in cui risultino tutelati i diritti fondamentali della persona, dalla salute al lavoro e alla cultura, dal rispetto della privacy ai rapporti umani e di affettività.

Questi temi saranno dibattuti da Giuseppe Zaccaria, Ordinario di teoria generale del Diritto, già rettore dell’Università di Padova, Mirella Gallinaro, Garante dei diritti dei detenuti della Regione Veneto e Enrico Sbriglia, Provveditore agli Istituti penitenziari del Triveneto. Introdurrà il dibattito Livio Ferrari, autore del volume No Prison, ovvero il fallimento del carcere. L’incontro avrà luogo nella sala comunale “Diego Valeri”, via Valeri 17/19, dalle ore 17 alle 19 di giovedì 26 novembre 2015.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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